Le recidive di fibrillazione atriale sono comuni 5 anni dopo l’intervento di ablazione nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica


La maggior parte dei pazienti con fibrillazione atriale e insufficienza cardiaca sistolica che subiscono ablazione vanno incontro a recidiva aritmica a 5 anni.

Ricercatori hanno esaminato l'efficacia a lungo termine della ablazione tra i pazienti con grave insufficienza cardiaca sistolica.

I dati hanno riguardato tre gruppi di pazienti con insufficienza cardiaca sistolica e cinque anni di follow-up: 267 pazienti sottoposti a prima procedura di ablazione per fibrillazione atriale; 1.068 pazienti con fibrillazione atriale che non avevano ricevuto intervento ablativo; e 1.068 pazienti con insufficienza cardiaca sistolica senza fibrillazione atriale.

I ricercatori hanno scoperto che il 60.7% dei pazienti è andato incontro a una recidiva clinica di fibrillazione atriale a 5 anni.

Predittori significativi di rischio a lungo termine di recidiva di fibrillazione atriale erano il diabete mellito e un precedente infarto miocardico.

Nei gruppi ablazione per fibrillazione atriale, fibrillazione atriale, e no-fibrillazione atriale, i tassi di mortalità a lungo termine sono stati, rispettivamente, pari a 27, 55, e 50% ( P inferiore a 0.0001 ).
I più bassi tassi sono stati attribuiti a una riduzione della mortalità cardiovascolare.

Non è stata riscontrata differenza nella frazione di eiezione a 5 anni, ma i ricoveri per scompenso cardiaco sono stati inferiori tra i pazienti sottoposti ad ablazione per fibrillazione atriale.

Inoltre, a 5 anni è stata riscontrata una tendenza verso più bassi tassi di ictus nel gruppo ablazione della fibrillazione atriale.

Dallo studio è emerso che le recidive di fibrillazione atriale dopo ablazione nei pazienti con insufficienza cardiaca sistolica sono comuni a 5 anni. ( Xagena )

Fonte: Journal of Cardiovascular Electrophysiology, 2015

Cardio2015



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